Facebook Ads senza più segreti: intervista a Francesco Agostinis

Francesco Agostinis, classe 1988, è uno dei maggiori esperti italiani di Facebook Ads. Collabora con importanti realtà imprenditoriali nazionali e internazionali come consulente e si occupa attivamemte di formazione. Inoltre, è speaker di importanti eventi come il Mashable Social Media Day Italy.

Ho conosciuto Francesco a Palermo, nel corso di una serata tra amici marketers. È una persona davvero preparata e capace, con un punto di vista vincente sul digital marketing e che mette in primo piano la necessità di creare valore per il cliente.

In questa Intervista, Francesco racconta il suo punto di vista su tutte le novità che riguardano Facebook Ads e spiega il suo approccio strategico alle inserzioni.

Francesco Agostinis è un tipo diretto e senza peli sulla lingua.

A noi è piaciuto molto fare questa intervista e spero che tu abbia lo stesso piacere nel leggerla!

Ma ora la parola a Francesco!

Intervista a Francesco Agostinis

M: Quali sono, secondo te, i principali trend che riguarderanno Facebook Ads nel 2018?

F: Secondo me i trend principali saranno:

  • differenziazione dei posizionamenti: ce ne sono sempre di più, dobbiamo imparare ad usarli al meglio e a capirne potenzialità e limiti;
  • messenger e i suoi bot: appena li riattiveranno saranno sicuramente interessanti. Gli utenti amano chattare e per far comprare prodotti sono veramente interessanti;
  • bidding e aste: Dovremo conoscere perfettamente il sistema di aste di Facebook, più advertiser ci saranno più saper giocare con le offerte sarà fondamentale, a mio avviso.

[ctt template=”2″ link=”3f8IU” via=”yes” ]Più advertiser ci saranno più saper giocare con le offerte sarà fondamentale[/ctt]

M: Qual è il tuo approccio strategico alle inserzioni su Facebook?

F: Io penso ai clienti dei progetti che decido di seguire.

Penso a chi sono, cosa fanno, come ragionano.

Poi costruisco una strategia e una comunicazione per loro. Non mi interessa delle idee degli uffici marketing tutto meeting e paroloni, mi interessa portare risultati. E questo è il modo più efficace secondo me.

M: Molti ritengono che con Facebook non si venda, tu come risponderesti?

F: Come dico sempre: «Su Facebook non si vende, si fa comprare». Però tanto, ma davvero tanto.

Chi dice che non si vende, probabilmente non è capace di comunicare e fare delle ads adatte ai suoi clienti, quindi meglio che si affidi a qualcuno di bravo.

[ctt template=”2″ link=”Nb008″ via=”yes” ]Come dico sempre: «Su Facebook non si vende, si fa comprare». Però tanto, ma davvero tanto.[/ctt]

M: Pensi che le nuove norme sulla privacy di Facebook (e le limitazioni sulle API) influiranno sull’efficacia delle campagne?

F: Sinceramente non credo, solo che sarà necessario avere pazienza e capire cosa cambierà tecnicamente. In ogni caso, una buona ads porta risultati, con o senza GDPR (General Data Protection Regulation o Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, ndr), se la sappiamo veicolare e gestire a seconda delle fasi del funnel.

M: Pensi che ci siano differenze tra il mondo dei marketers italiani e quello internazionale?

F: Sì, ma non così tanto. Qui siamo più puntigliosi ma anche più timidi nel fare test.

All’estero si spinge di più, si lavora sui dati e poi si impara.

In pratica noi studiamo e poi facciamo, loro invece spesso imparano facendo.

Se avessimo gli stessi budget probabilmente gli faremmo le scarpe, ma non sempre è così.

M: Che consigli daresti a chi vuole diventare un digital marketer professionista?

F: Studiare.

Non solo il digital marketing e le piattaforme.

Ma anche psicologia, neuromarketing e i propri utenti.

Non basta sapere tutto, comunque.

Se non si prova e si sbaglia non si fa nulla.

Quindi sbagliate e smettetela di fare i fuffas.

[ctt template=”2″ link=”B4O8y” via=”yes” ]Se non si prova e si sbaglia non si fa nulla. Quindi sbagliate e smettetela di fare i fuffas.[/ctt]

M: Quali sono state e quali sono le tue principali fonti di ispirazione?

F: In generale posso dirti che ogni giorno cerco di apprendere qualcosa da chiunque.

Nello specifico mi piacciono personaggi che non mollano mai, tipo Kobe o MJ, ma anche persone che ottengono risultati reali nel business.

Non persone come Steve Jobs o Elon Musk, piuttosto imprenditori come Olivetti.

A livello personale mi hanno segnato invece alcuni incontri negli ultimi anni:

  • un mio professore di Economia Aziendale all’Università che mi ha fatto capire che senza studio non si ottiene nulla;
  • Asia, la mia ragazza e mia futura moglie. Parla 3 lingue, ha deciso di trasferirsi lontano da casa e ogni giorno mi stimola a fare meglio;
  • Pietro Bonomo, grande esperto di ecommerce e mio compagno di avventura in Viral Octopus, che mi ha fatto capire che i soldi non sono ciò che conta. Conta la passione e la voglia di fare e non mollare.

M: Quali sono gli strumenti indispensabili per un marketers?

F: La voglia di fare, il cervello, il coraggio.

Il resto sono solo tool accessori.

M: Qual è il segreto per la campagna perfetta?

F: Il segreto è che la campagna perfetta non esiste e non può esistere.

Noi possiamo fare ipotesi, testarle e scalarle, ma la perfezione non è di questo mondo e non esistono segreti. Esiste solo studio del target e delle piattaforme e un po’ di fortuna che non basta mai.

[ctt template=”2″ link=”kM78r” via=”yes” ]Il segreto è che la campagna perfetta non esiste e non può esistere.[/ctt]

Ringrazio Francesco Agostinis per la disponibilità e la cortesia.

Rispondi